venerdì 23 dicembre 2016

Le festività in America

Ciao a tutti! Ho raccolto il consiglio di Anastasia e ho intitolato questo post "le festività in America"! Infatti siamo arrivati a Natale e certo non può mancare il racconto di come si vive qui la nascita di Gesù Bambino.

Prima di tutto c'è da dire che il Natale è l'occasione per incontrare i familiari. Spesso i figli quando arrivano all'età del college si allontanano da casa per costruire la loro vita e la celebrazione di questa festa, come per il "Ringraziamento", offre l'opportunità di rivedersi e stare assieme.
L'albero di Natale non può mancare e deve essere grande, addobbato con cura e con tanti, tantissimi regali sotto.


Fuori può esserci molto freddo, come spesso capita nel New England durante l'inverno. Pensate che a causa di una perturbazione arrivata dall'Alaska, la settimana scorsa siamo scesi fino a -12 gradi celsius. Non ci credete? Ho conservato la copia della lettura:


 Molto probabilmente questo 25 dicembre vedrà la neve e saremo coperti da un cappottino bianco. Un pò come questo:


In casa vengono appese le calze che dovranno essere riempite da Babbo Natale la notte della vigilia. Arriverà con la sua slitta e scenderà dal camino per portare i regali. I bambini devono essersi comportati bene durante l'anno e mostrare gentilezza al nonno vestito di rosso preparandogli dei biscotti con un bicchiere di latte, nel caso avesse fame. C'è una bellissima pubblicità che stanno trasmettendo in questo periodo, che mostra una bambina curiosa che vuole scoprire a tutti i costi il misterioso visitatore. Riuscirà a vederlo?



Ma cosa è il Natale senza il vero motivo per cui si celebra? Il ricordo della nascita di Gesù Bambino! Soprattutto vicino alle chiese cristiane vengono montati dei presepi a grandezza naturale e lì davanti, la notte della vigilia, verranno cantati gli inni natalizi.

A tutti i miei cari lettori auguro un bellissimo e felicissimo Natale e non dimenticate di raccontarmi come avete passato le feste! A presto.







mercoledì 7 dicembre 2016

New York

Come avevo promesso nel post precedente vi dico per quale squadra di football ho scelto di tifare: New England Patriots! Grazie ad Emilia che ha espresso la sua preferenza scegliendo i Dolphins.

Ma ecco il momento di introdurre New York, anche chiamata dagli americani la "grande mela". Qui si trova la Statua della Libertà che ricorda l'indipendenza ed è il simbolo della lotta contro ogni forma di ingiustizia.


Vediamo precisamente dove si trova. Hartford non è molto distante da New York e se non fosse per il traffico, sarebbe davvero veloce arrivarci.


La città è incredibilmente interessante da visitare e ha bisogno di alcuni giorni per essere scoperta.

La prima cosa che mi ha colpito di questa città è stata la confusione e il rumore. Il traffico con il frastuono dei clacson è incessante e anche durante la notte non esiste un attimo di silenzio. Si dice infatti che New York non dorme mai.

Tra le tante attrazioni che offre la città, una in particolare mi ha colpito profondamente: la visita alla Statua della Libertà e a Ellis Island.


Ho iniziato il tour con il battello a Battery Park per poi visitare il museo di Ellis Island. Nel passato questa piccola isoletta era il centro di accoglienza degli immigrati e tantissimi italiani hanno dovuto passare di qui. Di solito poveri e con solo una valigia di cartone al seguito, si mettevano pazientemente in fila, sperando di trovare negli Stati Uniti condizioni migliori di vita. Spesso non conoscevano una parola di inglese e anzi, sapevano a malapena scrivere il loro nome. La loro forza era però nella capacità di adattarsi, imparare, lavorare duro ed essere bravi nel loro mestiere: pizzaioli, gelatai, sarti, barbieri, falegnami, portavano manodopera specializzata nel nuovo mondo.



Una volta passata la visita medica e la registrazione, potevano raggiungere la città di New York.
Fra il 1880 e il 1915 approdarono negli Stati Uniti quattro milioni di italiani: circa il settanta per cento proveniva dal Meridione, anche se fra il 1876 ed il 1900 la maggior parte degli emigrati era del Nord Italia con il quarantacinque per cento composto solo da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.

Ogni gruppo cercava di andare ad abitare accanto alle persone della sua stessa lingua e con il passare del tempo si crearono veri e propri "quartieri etnici" come Little Italy e Chinatown. Un grande numero di italiani ha preso poi dimora nel New England che corrisponde grosso modo alla fascia costiera adiacente a New York e composta dagli Stati del Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island e Vermont.


Ho avuto modo di incontrare tantissime persone di origine italiana, spesso capaci di parlare il dialetto della regione di provenienza ma ormai nate e cresciute negli Stati Uniti. Un paio queste mi hanno raccontato che le loro mamme non hanno mai voluto imparare l'inglese e ancora adesso, ormai settantenni, vivono la loro vita in America frequentando solo il loro gruppo di amici italiani.

Il sito del museo di Ellis Island permette di fare una ricerca curiosa: se si inserisce il proprio cognome, il database restituisce i nomi di eventuali avi sbarcati negli USA, offrendo la possibilità di scaricare la registrazione del loro arrivo e la foto della nave che li aveva portati. Volete provare?

Scopri se un tuo parente, tanto tempo fa, è immigrato negli Stati Uniti


E' giunto quindi il momento del video. Ho scelto due bellissimi montaggi che ricordano i nostri migranti e spero possa trasmettere la stessa emozione che ho provato nel visitare Ellis Island. Nel vederli così poveri e nello stesso tempo così pieni di speranza, mi fa pensare con tenerezza a tutti gli immigrati che stanno raggiungendo l'Italia con lo stesso desiderio e la stessa fatica. Buona visione!



martedì 29 novembre 2016

Il football americano

Una delle prime cose che i miei amici americani mi hanno chiesto quando sono arrivata, è stato di scegliere una squadra di football. Non una squadra di calcio come il Milan o la Juve, ma una di football americano, parte della NFL, la maggiore lega professionistica americana di quello sport, come la nostra SERIE A.

Il football è complesso e per seguirlo è necessario capirne le regole principali. Lo scopo del gioco è di portare la palla nel campo avversario, fino alla zona che corrisponde per noi alla porta di calcio. La palla può essere portata o lanciata, non importa: l'importante è rimanere in piedi.



Il campo è fatto in questo modo: ogni sezione è segnata dai dei numeri che indicano quanto spazio manca alla "meta" (END ZONE), la zona verde chiaro vicino alla porta a forma di Y.


La squadra di solito non riesce a portare la palla all'estremità del campo avversario in una sola semplice azione. Il gioco è molto duro e chi in quel momento si trova in difesa cercherà in tutti i modi (consentiti) di buttare a terra l'avversario.
Per questo motivo il gioco permette di arrivare alla meta poco per volta, consentendo di avanzare almeno di 10 yards (circa 9 metri) in quattro tentativi. Se la squadra ci riesce avrà altri 4 tentativi per avanzare di altre 10 yards, diversamente la palla verrà data agli avversari.

Una volta raggiunta la END ZONE ci sarà il TOUCHDOWN e si avrà la possibilità di calciare verso la porta.


Come si calcola il punteggio? 6 punti per il Touchdown e un punto extra se si riesce a calciare la palla tra i pali.
A questo punto si può guardare il video... in inglese naturalmente!



Ok, ora siete pronti anche voi a scegliere una squadra! Il link seguente vi porterà ad una pagina con i nomi e le divise di ogni team. Buon divertimento! Al prossimo post vi dirò cosa ho scelto io!

Scegli la tua squadra


Naturalmente ho semplificato di molto le regole del gioco. Se siete interessati all'argomento, ci sono dei video carini su YouTube che entrano nei dettagli.

Per oggi è tutto! Rimando la linea all'Italia!

giovedì 24 novembre 2016

Thanksgiving




Che incredibile sorpresa queste elezioni americane... Trump ha bruciato tutte le previsioni ed è diventato Presidente!
Come vi avevo accennato nell'ultimo post, ho seguito i miei amici al seggio elettorale ed era proprio come nelle foto che ho pubblicato. Nel paese dove risiedo hanno utilizzato il salone della scuola primaria e l'interno era disseminato di apparecchi simili ai videopoker dove però lo schermo interattivo presentava la lista dei candidati.

Comunque un'altro importante evento sta per arrivare: thanksgiving, la festa del ringraziamento! Questa è negli Stati Uniti una delle feste più importanti. Quest'anno si celebrerà il 24 di Novembre e come sempre in ogni famiglia verrà cucinato un succulento tacchino, completo di salsa gravy e patate dolci. Non mi addentro però nella ricetta considerato il fatto che non sono un asso in cucina!

Tutti sono proprio felici tranne... lui, il tacchino!
Ma andiamo avanti... La festa ricorda il lontano 1621, quando uno dei primi gruppi di coloni inglesi sbarcarono a Plymouth e, dopo un inverno difficilissimo, si riunirono agli indiani del posto per ringraziare il Signore del buon raccolto con un nutrito banchetto a base di tacchino. Da quel momento diventò una tradizione così importante e significativa che, nel 1863, Abramo Lincoln la proclamò festa nazionale.
I pellegrini hanno dovuto usare una nave robusta per attraversare l'oceano...


Ho trovato un breve cartone animato che racconta le origini del Giorno del Ringraziamento in un inglese molto semplice. Provate a guardarlo e scrivetemi rispondendo a questa domanda: come si chiamava la nave sulla quale hanno viaggiato i pellegrini e da dove è salpata?



Pensate che la nave è stata ricostruita a grandezza naturale (quella originale non esiste più) e può anche navigare. Anni fa ho avuto la fortuna di visitarla, proprio a Plymouth: gli interni sono stati riprodotti con fedeltà e per il pubblico sono stati anche aggiunti dei manichini vestiti con gli abiti dell'epoca.


Bene, buona visione e mi raccomando, aspetto le vostre risposte! Nel frattempo esco al supermercato a comprare il tacchino. Ciao!

martedì 8 novembre 2016

Elezioni

Come sempre vi ringrazio per i bellissimi messaggi che mi avete mandato! Sono finalmente arrivata negli States e ho passato gli scorsi giorni a mettere un pò di ordine tra vestiti, libri, documenti e non poteva mancare l'articolo sul blog!
In un primo momento volevo parlarvi di New York (dove sono atterrata giovedì scorso) ma visto che oggi, 8 Novembre, è un giorno speciale, ho cambiato idea. Perchè è un giorno speciale? Ma sì che lo sapete! Oggi gli americani degli Stati Uniti vanno a votare per scegliere il loro nuovo Presidente. Io naturalmente non posso votare ma ho deciso di seguire i miei amici per vedere cosa fanno. La battaglia tra i due candidati, Clinton e Trump è stata all'ultimo sangue e già da stamattina c'erano file lunghissime alle urne.
Il metodo di elezione negli USA è indiretto, cioè i cittadini eleggono delle persone chiamate Grandi Elettori che saranno poi quelle che sceglieranno il Presidente. Naturalmente chi va a votare sa che se sceglie l'elettore del suo Stato (Connecticut, Viriginia, ecc.) che è repubblicano contribuirà a far vincere Trump, se invece vota l'elettore democratico farà avanzare Hillary Clinton.


Insomma,  il sistema non è affatto semplice e come sempre vi propongo un video che cerca di spiegare le cose in modo comprensibile ai comuni mortali.



Avete capito qualcosa? A me è stato utile ma ho dovuto guardalo un paio di volte...
Un'ultima curiosità: il voto qui è elettronico, niente carta!


Si sceglie una postazione e poi si clicca sul candidato preferito, naturalmente dopo aver inserito i propri dati. Bene, ora vado a prepararmi per seguire chi va a votare... chissà se riesco a fare qualche foto. A presto!




martedì 25 ottobre 2016

Preparativi





Grazie di cuore per tutti i bellissimi messaggi di augurio che mi avete lasciato! Ogni settimana cercherò di affrontare un argomento diverso e potrete farmi domande e lasciare altri commenti.

Sto preparando le valigie e non è una cosa facile perchè è necessario scegliere cosa portare e cosa lasciare. Questo vestito si, questo no; solo cinque paia di scarpe perchè tutte non ci stanno... aiuto! Ma se voi doveste scegliere di portare con voi per un lungo viaggio solo 3 giochi, quali scegliereste? Sono proprio curiosa di saperlo!

Poi la partenza: volare è sempre un'esperienza emozionante e ci permette di raggiungere ogni parte del globo in tempi ragionevoli! L'aereoporto è un luogo internazionale perchè è attraversato da persone di ogni nazione ed è sorvegliato in ogni momento in modo speciale. Ma quando esci dall'aereoporto, se sei atterrato in un paese straniero, devi pensare che sarà molto difficile trovare qualcuno che parli italiano e dovrai riuscire a farti capire nella lingua del posto o utilizzare l'inglese. Certo, si può viaggiare con i tour organizzati, dove la guida ti dice come muoverti e provvede ai tuoi spostamenti ma, se desideri conoscere il posto in modo personale, è necessario che tu sia in grado di comunicare in autonomia. L'inglese è la lingua più studiata al mondo e conoscerlo ti permetterà di cavartela in ogni situazione. Non perdere l'occasione di studiare bene l'inglese a scuola!

Ma torniamo al volo...


Hai mai provato a viaggiare su un aereo? E se lo hai fatto, quanto è durato il tuo viaggio? Puoi scrivere la tua risposta nei commenti, in fondo alla pagina. I momenti più difficili sono il decollo e l'atterraggio poi, durante il volo, devi solo avere pazienza, soprattutto se devi andare lontano. Pensa che per arrivare in Australia ci vogliono circa 24 ore! Tantissime in confronto alle 6 necessarie per raggiungere New York o Boston negli Stati Uniti.
Sono però certa che avrai già provato una cosa: viaggiare con la fantasia su un bellissimo aereo di carta. Anche gli adulti fanno tanto esercizio per costruirne di sempre più belli che siano capaci di rimanere in aria a lungo. Il record è stato raggiunto da un modellino che ha volato per ben 30 secondi!  Nel video qui sotto puoi imparare a costruire il tuo aereo in modo semplice, partendo da un foglio di carta quadrato.




Come è andata? Il tuo aereo ha volato per un pò? Magari non per 30 secondi ma abbastanza per darti soddisfazione e farti venire la voglia di viaggiare.
Per concludere ti suggerisco di vedere il prossimo video: Halloween in inglese! Comincia a ripassare o imparare qualche parola per preparare il tuo futuro. A presto :)





giovedì 13 ottobre 2016

Ciao! Volete venire con me alla scoperta degli Stati Uniti d'America? Cominciamo a capire di cosa stiamo parlando...

Gli USA sono una repubblica federale composta da cinquanta Stati e un distretto.



In ordine di grandezza gli Stati Uniti possono contenere l'Italia circa 37 volte e la distanza che ci separa è di almeno 7 ore di volo (Malpensa-New York).

Nello specifico, lo Stato che vado a visitare è il Connecticut che si trova tra Boston e New York. La capitale del Connecticut si chiama Hartford.


Ma cosa ne dite di vedere dal vivo come appare questa bellissima città? Cliccate sul video: