sabato 19 maggio 2018

Hi Friends!

Wow, il tempo passa in fretta e siamo gia' a maggio! Siamo quasi alla fine dell'anno scolastico e probabilmente stiamo programmando per le vacanze :)
Ora sto lavorando con in bambini della scuola materna ma questi nuovi amici non tolgono nulla all'affetto che ho per tutti i miei ex alunni in Italia!

La mia classe attuale e' composta da 17 bambini tra i 3 e i 5 anni e apre alle 7:30 del mattino. Le attivita' iniziano alle 9:00, dopo la colazione. Ci si siede su un tappeto e l'insegnante di turno (siamo in tre adulti co-presenti in classe) presenta la lezione. Si legge una storia, si controlla il tempo e il calendario, si spiega un progetto e si canta.
Se ci sono attivita' da svolgere come disegnare, tagliare, incollare, ecc. ci si siede attorno a dei tavoli o si lavora singolarmente o a turno in piccoli gruppi.

Una volta completato il lavoro si gioca e i bambini possono usare "centri" organizzati: block area con costruzioni e personaggi da utilizzare sul tappeto; dramatic play con pentole, cucina e travestimenti; writing center per disegnare. In alcuni casi i bambini possono utilizzare anche pongo e altri giochi da tavolo.


Se il tempo e' bello si esce a giocare all'aperto per circa un'ora e al rientro si apparecchiano i tavoli e si pranza in classe.
Riposino per tutti e alle 14:00 snack, attivita' al tappeto come musica o la lettura di una storia e ancora gioco, fino alle 16:30, quando l'ultima insegnante riordina e chiude la classe.
Ogni teacher ha un'ora libera per il pranzo e 15 minuti di pausa al mattino.

Come vi sembra? Divertente?
Un abbraccio a tutti e alla prossima con nuove notizie!

lunedì 8 gennaio 2018

Felice 2018!

Carissimi anici,
mi spiace davvero di non essere riuscita a pubblicare un post prima del nuovo anno. Gli impegni sono tantissimi e non ho avuto un momento di tranquillità per scrivere sul blog.
In questi giorni fa MOLTO freddo, come avrete potuto vedere dalla televisione. Soprattutto quando soffia il vento, la sensazione è di una temperatura attorno ai -20 gradi.
Comunque è una situazione anomala e il brutto tempo ha colto tutti di sorpresa.

Ringrazio per i bellissimi messaggi di augurio ricevuti e mi riprometto di pubblicare al più presto qualche interessante storia!
Brrrr un caro saluto dal Freeddoooo Connecticut!

lunedì 5 giugno 2017

Nulla avviene per caso

E' da un pò che non scrivo... in questo ultimo periodo si sono accavallati parecchi impegni.
Ultimamente ho dovuto fare qualche ricerca per acquistare un veicolo e ho avuto la possibilità di conoscere una persona speciale che ha voluto condividere un' esperienza davvero eccezionale.

Riassumo la storia.
Questa signora (che per motivi di privacy chiamo Maria) ha di recente perso una cara amica a causa di una brutta malattia. Durante uno dei loro incontri si ripropongono di pregare l'una per l'altra e scelgono un segno capace di rappresentare la loro presenza dopo la morte: una farfalla.

Il tempo passa e ciò che rimane sono la speranza, la fede e l'affetto di un'amicizia di lunga data.

Una sera Maria riceve una telefonata: sua figlia, assieme ad una sua amica hanno avuto un brutto incidente. Nel buio non si sono accorte di una strada sbagliata e sono finite con il SUV in un lago. L'acqua ha inghiottito velocemente le due ragazze, le quali non sono riuscite a  liberarsi da sole.

Ma nulla è perduto perchè, nelle vicinanze, un ragazzo coraggioso ha assistito alla scena e senza esitare si è tuffato e in qualche modo è riuscito a portare in salvo le amiche.

La macchina, una volta recuperata, è inutilizzabile. All'interno, rovistando tra gli oggetti inzuppati, trovano una farfalla...



Foto tratta dal servizio della WMBF News

Proprio settimana scorsa le ragazze con le loro famiglie hanno organizzato una festa in onore del loro eroe ringraziandolo pubblicamente per aver salvato la loro vita. Umilmente lui si è giustificato: ero lì per caso, ero andato semplicemente a pescare pensando di trovare solo dei pesci!

Cosa ne pensate, non è una storia fantastica? Il "caso" sembra davvero non avere l'ultima parola.

martedì 31 gennaio 2017

Vi presento Emily

Dovete sapere che anche la micia Emily ha attraversato l'oceano per raggiungere gli USA. Ha infatti viaggiato in un piccolo sportino sotto il sedile dell'aereo. E' stata davvero brava e ogni volta che gli ufficiali di confine hanno voluto controllare la sua identità, è riuscita a regalare a tutti il suo tipico sguardo da orsetto.


Per immigrare legalmente negli Stati Uniti, Emily ha avuto bisogno di un passaporto tutto suo, con tanto di foto e di documento veterinario attestante le vaccinazioni avute e il numero di microchip. Il tutto è stato sottoscritto dall'ufficio veterinario dell'ASL.

Il passaporto per animali da compagnia è scritto in italiano e inglese.

Per fortuna Emily non ha avuto difficoltà ad inserirsi nel nuovo ambiente e ha quasi subito fatto amicizia con gli altri due gatti di casa. Il suo passatempo preferito è però quello di giocare e interagire con gli esseri umani. Emily è molto intelligente e riesce a far capire cosa vuole: se corre appena ti vede è perchè vuole giocare, se invece cerca le coccole rotola con la pancia in sù.


Ogni mattina appena svegliata, mi lecca il naso e mi danza attorno facendo le fusa. Se poi sono in qualche angolo della casa che non riesce a trovare, miagola a voce alta "MIAOOOO" proprio come dire "DOVE SEIIIII?"
Adora mordicchiare la punta di un bastoncino e giocare a nascondino. Se ti nascondi e la chiami ti viene a carcare e quando ti trova fa apposta a scappare di nuovo chiamandoti a sua volta!


Cani e gatti possono diventare dei piccoli amici se trattati con rispetto e protetti. Ho pensato di aggiungere un sondaggio per conoscere quanti di voi hanno un animale da compagnia e quale. Fatemi sapere, partecipate numerosi!







mercoledì 11 gennaio 2017

Vi presento l'aragosta!



Buon giorno a tutti! Le feste sono ormai passate ed è tempo di ritornare alle occupazioni quotidiane. Ho pensato al tipo di post da scrivere e mi sono trovata a corto di idee... Alla televisione si parla molto di politica e di quello che Trump farà una volta al potere, ci sono state le premiazioni dei Golden Globes e si seguono le ultime partite di Football (i Playoff) prima del grande finale, il Super Bowl!
A proposito, la squadra che ho scelto (Patriots) ha una buona probabilità di vincere questa edizione :)

Durante le feste ho avuto l'opportunità di mangiare l'aragosta (precisamente astice americano), una prelibatezza che negli Stati Uniti non è eccessivamente costosa. Si può comprare viva oppure già cotta al vapore e il prezzo naturalmente varia con la grandezza. Si passa dai 12 dollari alla libbra per l'aragosta intera ai 50 dollari alla libbra per la sola polpa della coda.

I prezzi mostrati in questa foto si riferiscono a quattro anni fa

Quest'anno ho voluto esagerare e ho comprato un crostaceo da 1,8 kg (4 libbre) per l'ultimo dell'anno: era così grosso che ho dovuto finirlo il giorno dopo. Un vero e proprio "mostro buono" che ho voluto immortalare in questa foto.

Say "CHEEEESE"!

Ma come si pesca un'aragosta? Ci sono delle piccole gabbie che vengono immerse in mare aperto. Con delle esche si attira la preda all'interno e la particolare struttura dell'apertura non gli permette di tornare indietro. Se i crostacei sono troppo piccoli, possono scappare da una fessura appositamente creata per loro: questo stratagemma permette di mantenere in vita un numero sufficiente di esemplari.



Una volta riportate sulla barca, le trappole vengono aperte e le aragoste mantenute in acqua salata per arrivare vive alla vasca del negozio o del ristorante.

Lo stato del Maine è diventato importante grazie all'aragosta, prima di tutto perchè la pesca da generazioni e poi perchè la offre ai turisti come principale attrazione culinaria. Il crostaceo viene servito il più delle volte bollito e accompagnato da burro fuso secondo la ricetta più comune. Come contorno è popolare la patata ripiena di polpa di gamberetti o la semplice verdura cotta.

Mi sembra di aver detto tutto... Vi ho fatto venire fame? L'acquolina in bocca? Credetemi: se passate per il New England è un piatto che non potete perdere.

venerdì 23 dicembre 2016

Le festività in America

Ciao a tutti! Ho raccolto il consiglio di Anastasia e ho intitolato questo post "le festività in America"! Infatti siamo arrivati a Natale e certo non può mancare il racconto di come si vive qui la nascita di Gesù Bambino.

Prima di tutto c'è da dire che il Natale è l'occasione per incontrare i familiari. Spesso i figli quando arrivano all'età del college si allontanano da casa per costruire la loro vita e la celebrazione di questa festa, come per il "Ringraziamento", offre l'opportunità di rivedersi e stare assieme.
L'albero di Natale non può mancare e deve essere grande, addobbato con cura e con tanti, tantissimi regali sotto.


Fuori può esserci molto freddo, come spesso capita nel New England durante l'inverno. Pensate che a causa di una perturbazione arrivata dall'Alaska, la settimana scorsa siamo scesi fino a -12 gradi celsius. Non ci credete? Ho conservato la copia della lettura:


 Molto probabilmente questo 25 dicembre vedrà la neve e saremo coperti da un cappottino bianco. Un pò come questo:


In casa vengono appese le calze che dovranno essere riempite da Babbo Natale la notte della vigilia. Arriverà con la sua slitta e scenderà dal camino per portare i regali. I bambini devono essersi comportati bene durante l'anno e mostrare gentilezza al nonno vestito di rosso preparandogli dei biscotti con un bicchiere di latte, nel caso avesse fame. C'è una bellissima pubblicità che stanno trasmettendo in questo periodo, che mostra una bambina curiosa che vuole scoprire a tutti i costi il misterioso visitatore. Riuscirà a vederlo?



Ma cosa è il Natale senza il vero motivo per cui si celebra? Il ricordo della nascita di Gesù Bambino! Soprattutto vicino alle chiese cristiane vengono montati dei presepi a grandezza naturale e lì davanti, la notte della vigilia, verranno cantati gli inni natalizi.

A tutti i miei cari lettori auguro un bellissimo e felicissimo Natale e non dimenticate di raccontarmi come avete passato le feste! A presto.







mercoledì 7 dicembre 2016

New York

Come avevo promesso nel post precedente vi dico per quale squadra di football ho scelto di tifare: New England Patriots! Grazie ad Emilia che ha espresso la sua preferenza scegliendo i Dolphins.

Ma ecco il momento di introdurre New York, anche chiamata dagli americani la "grande mela". Qui si trova la Statua della Libertà che ricorda l'indipendenza ed è il simbolo della lotta contro ogni forma di ingiustizia.


Vediamo precisamente dove si trova. Hartford non è molto distante da New York e se non fosse per il traffico, sarebbe davvero veloce arrivarci.


La città è incredibilmente interessante da visitare e ha bisogno di alcuni giorni per essere scoperta.

La prima cosa che mi ha colpito di questa città è stata la confusione e il rumore. Il traffico con il frastuono dei clacson è incessante e anche durante la notte non esiste un attimo di silenzio. Si dice infatti che New York non dorme mai.

Tra le tante attrazioni che offre la città, una in particolare mi ha colpito profondamente: la visita alla Statua della Libertà e a Ellis Island.


Ho iniziato il tour con il battello a Battery Park per poi visitare il museo di Ellis Island. Nel passato questa piccola isoletta era il centro di accoglienza degli immigrati e tantissimi italiani hanno dovuto passare di qui. Di solito poveri e con solo una valigia di cartone al seguito, si mettevano pazientemente in fila, sperando di trovare negli Stati Uniti condizioni migliori di vita. Spesso non conoscevano una parola di inglese e anzi, sapevano a malapena scrivere il loro nome. La loro forza era però nella capacità di adattarsi, imparare, lavorare duro ed essere bravi nel loro mestiere: pizzaioli, gelatai, sarti, barbieri, falegnami, portavano manodopera specializzata nel nuovo mondo.



Una volta passata la visita medica e la registrazione, potevano raggiungere la città di New York.
Fra il 1880 e il 1915 approdarono negli Stati Uniti quattro milioni di italiani: circa il settanta per cento proveniva dal Meridione, anche se fra il 1876 ed il 1900 la maggior parte degli emigrati era del Nord Italia con il quarantacinque per cento composto solo da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.

Ogni gruppo cercava di andare ad abitare accanto alle persone della sua stessa lingua e con il passare del tempo si crearono veri e propri "quartieri etnici" come Little Italy e Chinatown. Un grande numero di italiani ha preso poi dimora nel New England che corrisponde grosso modo alla fascia costiera adiacente a New York e composta dagli Stati del Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island e Vermont.


Ho avuto modo di incontrare tantissime persone di origine italiana, spesso capaci di parlare il dialetto della regione di provenienza ma ormai nate e cresciute negli Stati Uniti. Un paio queste mi hanno raccontato che le loro mamme non hanno mai voluto imparare l'inglese e ancora adesso, ormai settantenni, vivono la loro vita in America frequentando solo il loro gruppo di amici italiani.

Il sito del museo di Ellis Island permette di fare una ricerca curiosa: se si inserisce il proprio cognome, il database restituisce i nomi di eventuali avi sbarcati negli USA, offrendo la possibilità di scaricare la registrazione del loro arrivo e la foto della nave che li aveva portati. Volete provare?

Scopri se un tuo parente, tanto tempo fa, è immigrato negli Stati Uniti


E' giunto quindi il momento del video. Ho scelto due bellissimi montaggi che ricordano i nostri migranti e spero possa trasmettere la stessa emozione che ho provato nel visitare Ellis Island. Nel vederli così poveri e nello stesso tempo così pieni di speranza, mi fa pensare con tenerezza a tutti gli immigrati che stanno raggiungendo l'Italia con lo stesso desiderio e la stessa fatica. Buona visione!